Carlo Chiappafreddo nasce in Amelia il 5 febbraio 1914, da Erminio e Teresa Fossati.
Vive la sua breve esistenza nella città, dove presta la sua opera di medico chirurgo nel locale ospedale e tra i cittadini che lo stimano e ne apprezzano le virtù.
Entra nelle case degli umili e degli abbienti con uguale dignità e riservatezza.
Uomo probo, paziente, affabile, pronto alla battuta scherzosa, medico di famiglia per antonomasia, scrupoloso e diligente, Carlo occupa la sua giornata svolgendo la sua attività di medico, intesa essenzialmente come missione.
Cittadino onesto e cattolico praticante, egli dedica la sua esistenza alla famiglia e alla popolazione, ama la sua città con la tenerezza ed i sentimenti che ogni buon amerino porta nel cuore. Mantiene per tutta la vita l’amore per le cose semplici; lo dimostra il fatto che occupa tutto il tempo libero a raccogliere materiale presepistico.
Il 27 Gennaio 1957 aderisce all’Associazione Italiana Amici del Presepio, sorta quattro anni prima a Roma, segue l’attività con assidua partecipazione a riunioni, assemblee, convegni nazionali, congressi internazionali e la divulgazione della rivista ufficiale “Il Presepio”.
Con il fondatore e presidente Angelo Stefanucci e l’artista spagnolo Juan Mari Oliva della Scuola di Barcellona realizza, nel 1965, il Presepio artistico permanente nel Convento della SS. Annunziata in Amelia, mèta di molti visitatori che, due anni più tardi, verrà completato con la galleria dei diorami.
La sua passione presepistica lo vede protagonista anche nell’intimità della sua abitazione.
Dopo aver completato opere di modeste dimensioni, egli realizza il suo presepio permanente, rinnovato e migliorato nel corso degli anni, fino alla vigilia della morte e per il quale ha il piacere di ricevere un riconoscimento con medaglia d’oro da parte dell’ENAL, concorso “Il Presepio cristiano”.
Nel 1966 viene eletto membro del II Consiglio direttivo dell’ Associazione Italiana Amici del Presepio, e l’anno seguente viene designato dal presidente Stefanucci suo collaboratore per l’allestimento del presepio alla Casa Bianca, allora occupata da Lindon B. Johson, incarico prestigioso che la morte improvvisa, avvenuta nella notte del 19 Dicembre 1967, gli impedì di portare a termine.
Non poté esaudire anche un altro desiderio, quello che l’avrebbe visto impegnato esclusivamente a costruire presepi, una volta collocato a riposo per raggiunti limiti di età.
All’indomani il decesso, nella rivista “Il Presepio” viene ricordato con queste parole: “ Un così eccezionale uomo ci ha lasciati per sempre; ed ancora non riusciamo a convincerci che non vedremo più al nostro fianco la cara persona, così zelante, volenterosa, affettuosa: il vero Amico.
Parve a tutti troppo breve la sua vita, ma l’Onnipotente colle chiamarlo nella gloria eterna”. (A. Stefanucci)
Il dottor Carlo Chiappafreddo è ancora oggi, il più illustre presepista amerino e le sue opere resteranno in perpetuo quale aureo sigillo di una fede e di un’esistenza.